lunedì 14 maggio 2007

Radio amatore





Mario, fa’ il favore. Al rientro dalla pubblicità, mettimi quella canzone de Fabrizietto Amici... Se non conosci Roma...
Ecco, bravo. Apriamo le dirette.
Chi abbiamo al telefono? Andrea. Dimmi, Andrea.
Hai votato? E allora ti meriti quello che hai. Sei un uomo piccolo. È per colpa della gente come te che questi continuano a fare quello che fanno. Non ti faccio parlare perché sei un coglione.
Chi abbiamo? Matteo. Gli zingari li spostano da sotto casa tua, ma non risolviamo il problema. Lo parcheggiamo da un’altra parte. Extracomunitari contingentati. Se vengono qui, dobbiamo stare meglio noi e meglio loro, punto. I tifosi che distruggono un treno, lo sapete come la penso. Certezza della pena e non ne voglio più parlare. Cristo era un bravo Cristo, non ha chiesto un cazzo a nessuno, è andato avanti fino a che ha trovato un muro di spine. I preti cominciassero col pagare l’acqua e l’Ici, poi ne riparliamo.
E adesso un redazionale, perché la nostra emittente vive di questo e lo sapete tut...click!

Stefania spegne la radio e pensa a lui, all’opinionista forte, una voce nella mente, ma che lei sarebbe capace di amarlo, di accompagnarlo al lavoro la mattina alle sette e aspettarlo giù, al bar d’angolo, finché non torna, finché non scende. Finché. L’opinionista ha le risposte, anche se lei non ha nessuna domanda, ma ne sente tante da quelli che chiamano in radio e poi...

Click!... Peppino Impastato è morto per un’idea. Altro che i giornalisti con la panza piena, che te scrivono un pezzo pe’ cinquanta euro, un panino co’ la sarsiccia, quant’è bravo il sindaco, a Roma va tutto bene. Se nun conosci Romaaaaa...

Stefania è ammirata. Lui può parlare di tutto e lo fa. Lei conosce due o tre battute fortissime, ma poi aspetta che sia qualcun altro a dirle. Meglio se lei sta zitta e sbatte le ciglia. Meglio...

Chi abbiamo in linea? Stefania? Dimmi tutto, amica mia. No, non devi essere emozionata, anche se è la prima volta che chiami. Fa’ finta che siamo a casa tua, nel salottino, coi parenti e che stai chiamando il fidanzato. Allora? Che mi vuoi dire?

- Io... Click!

Che è sempre meglio di niente.

12 commenti:

Lollo ha detto...

Diciamo che è dedicato a un mio amico e a chi conosce la realtà delle radio private romane. Quanto mi piace sentirli parlare, poeti, pensatori, muratori e casalinghe. E malelingue, quelle, tante...

Riccardo Torti ha detto...

Mai sentita Radio Radio? Mio padre l'ascolta tutto il giorno...il pomeriggio parlano di pallone. Il conduttore è un gran pirla ma si circonda di opinionisti preparati. Mario Sconcerti su tutti. La cosa che odio di più invece è l'intervento del pubblico. Ma mica per niente è che non gli sembra vero di parlare alla radio e allora cominciano filippiche sul fatto che li ascoltano sempre, che hanno già chiamato altre volte, che anche se non se lo ricordano loro allo stadio li hanno salutati; poi dicono la loro, Moggi ladro, Sensi deve tirà fori li sordi, Lotito rovina della Lazio e così via...poco sopportabili.
Quando mio padre non c'è, Radio Rock e passa la paura.

Anonimo ha detto...

Anche se fa male all'anima, ogni tanto bisognerebbe ascoltare la voce di quei tanti, anzi tantissimi, che forse non sono come noi; di quelli che incrociamo nei bar, ai semafori, sui bus. Di quelli che sono sempre incazzati ma che poi tanto, è tutto un magna-magna e sono tutti uguali; di quelli che zingari e rumeni andrebbero bruciati, di quelli che 'sti 'vucumprà vengono qua da noi e pensano di fare i comodi loro e ci levano il lavoro (e intanto i loro figli stanno parcheggiati tutto il giorno davanti al baretto a cazzeggiare con altri come loro)... Forse occorrerebbe ascoltare questi voci disperate e disperanti e ci daremmo così molte risposte e comprenderemmo meglio il posto dove viviamo: un posto di merda

Un saluto a Lollo nostro

Fabio

-harlock- ha detto...

Iniziavo ad essere in astinenza.
Per un attimo ho temuto che ti fossi incartapecorito a quota ventotto.
Viva.

Lollo ha detto...

Non ho avuto molto tempo, in questi giorni. Ma vi pensavo. dalle visite che ricevevo, mi accorgevo che questo blog, tutto sommato, aveva un pubblico. Un pubblico piccolo, di amici, che si aspettavano qualcosa da me. Be', ecco fatto. Quel qualcosa è arrivato...
Grazie

Anonimo ha detto...

Parafrasando Daninos: "Cuori da bar elica del pensiero".
Lollo è così, da poche righe valnghe di ricordi.
E comunque "complimenti per la trasmissione".

Stefano

Il Gabbrio ha detto...

è vero, ci hai fatto penare qualche giorno, ma qualcosa di bello è finalmente arrivato...
Bellissima la conclusione, devastante nell'ovvietà di una cornetta riagganciata!

P.S.
preparati che domani metterò alla prova il tuo ruolo di prof con una richiesta da vero studente!

Anonimo ha detto...

Bellissimo. Io conosco le radio romane e sono da paura!
S

saltydog ha detto...

Caro Lollo, mi hai portato 30 anni indietro, quando ero "radio-amatore" anch'io! Grazie..

Approfitto per dirti che uno dei raccontini della pipa è apparso su questo blog: http://www.raccontinellarete.it/?p=1020
e che il libro sarà pubblicato a ottobre!

ROB101 ha detto...

gabbrio vuole già minacciare il prof. ?
senza aspettare la fine del corso?!?

Anonimo ha detto...

Grandissimo pezzo di costume, che è più di un racconto a volte.
Marcello

Il Gabbrio ha detto...

prof...in cerca di ispirazione per i prossimi anni, mi sono imbattuto in un master in giornalismo...che ne dici di trattare l'argomento "giornalismo" a lezione prima della fine del corso?

Penderò dalle tue labbra (tranquillo, peso poco!)