venerdì 15 febbraio 2008

Il successo dell'estate



La casa era disseminata di posti segreti: cassettiere e bauli, armadi umidi di naftalina e pieni di vestiti Anni '60. Michelino curiosava tra ricordi non suoi, con occhi grandi come panini rotondi. Lettere leggere e posaceneri pesanti gli raccontavano di amanti col cuore frastagliato dall'urgenza. Anche i nonni si erano appartati, a giudicare dalle foto. Anche i genitori si erano sbucciati ginocchia e pensieri, ed era appena qualche anno prima di ieri. Dentro una borsa della Lodigiani Calcio, davano bella mostra di sé i seguenti, improbabili oggetti: una sciarpa di troppi colori, un libro di Don Peppone, una cartolina del lungomare di Pescara, una foto di Charles Aznavour ritagliata male e poi il tesoro più prezioso. Una chiave color d'argento, simile a un pesciolino che fino a un istante prima guizzava in un banco e che poi si era perso su un fondale bianco. Michelino se la rigirava tra le mani, guardava la filettatura e la teneva col rispetto dovuto a un ghiacciolo d'estate. Che cosa apriva, quel passepartout spazio-temporale? Una porta, un portone, una cassa, un ricordo? Il ragazzino decise in un momento che il pesciolino regolava l'accesso tra lui e tutto il resto. Era una chiave filosofale, una bacchetta magica degna di Merlino. Sorrise e la buttò in fondo a un cassetto. Perché è meglio custodire un potere, piuttosto che usarlo in maniera imperfetta. Michelino chiuse gli occhi e fischiettò il successo dell'estate: Love is in the air. Magari fosse vero…

11 commenti:

Robis ha detto...

E' quasi come ricevere un regalo senza mai aprirlo! Puoi immaginare di avere a portata di mano qualsiasi cosa di grandezza pari o inferiore all'incarto.
Magari, un giorno lo apri e trovi dentro proprio una chiave color argento, simile a un pesciolino...

asbadasshit ha detto...

Sbaglio o sei in fase sperimentale?

Greta Bartoli ha detto...

Diciamo che sto esplorando l'Epica delle briciole. Ma non credo che questi raccontini siano poi così diversi dagli altri. Bentrovata, Paoletta...

Skiribilla ha detto...

Ah, bello...
C'è una frase che bisogna proprio che provi a dipingerla.

Anonimo ha detto...

etate 1978...mondiali in Argentina...Zaccarelli segna alla Francia nell' inconcepibile modernità della Tv a colori.
Lollo guardiano della chiusa dei ricordi.
Stefano

Greta Bartoli ha detto...

E c'è di più. Dopo 36 secondi, Didier Six, giocatorino niente male, si involava sulla fascia e offriva a Lacombe la palla dell'uno a zero. Grandi momenti di sport...

lula ha detto...

è che sono i giochi di parole e gli svolazzi a dare l'idea che tu stia ri-cercando. ma quelli ci sono sempre. bellissima la frase sul potere. un bacio.

Greta Bartoli ha detto...

I miei svolazzi, spesso, sono frutto di una consolidata attitudine a non prendere sul serio nulla. Quando la mia scrittura si fa troppo seria, troppo triste, troppo allegra, troppo XYZ, allora lo svolazzo arriva in soccorso, pronto a riportarmi sulla terra e anche un po' più giù. Saluti a Lulina, Perla preziosa. Vabbe', l'allitterazione è il minimo che potessi tirare fuori...

Il Gabbrio ha detto...

Sarà, un giorno, in grado di usare quel potere?
Questo raccontino mi apre numerosi pensieri!!!

Ciao Prof!!!

Stefano ha detto...

ciao prof!
anch'io da piccolo avevo la chiave spazio-temporale, volevo far rigiocare roma-lecce...

Anonimo ha detto...

Un racconto davvero molto bello, soprattutto nella parte finale... qui i complimenti non bastano mai!