lunedì 26 novembre 2007

La faida



Il fato l’ho inventato io. Ho preso in prestito da un dio ipermetrope un pugno di mosche cieche, una mappa del tesoro e un paio di forbici d’oro. Ed è successo che ero in un locale, bevuto come uno che ha bevuto cattivo. È finita a spinte, come da piccoli, solo che adesso spingiamo più forte. Quello è andato giù pesante e ha distrutto una vetrata piena di bicchieri. Oggi torno a pagare i debiti, perché sono un pirata e un signore, professionista nel dolore. Il barman fa la faccia simpatica e mi dice che non è successo niente, che siamo tutti uomini, soprattutto quando si tratta di donne. Io non ricordo e non mi sforzo, prendo la birra che mi offre e gli lascio centoventi euro sul bancone. Cara, la birra, da queste parti.
Arrivo a casa col sorriso dei giusti, che è uguale a quello di chi l’ha fatta franca,. A pensarci bene, una Franca me la sono fatta davvero, quando studiavo al magistero. I premiti addominali cominciano piano, rumori da idraulico e denti da piranha che si fanno strada nel ventre. Nel mentre, capisco. Guttalax nella birra, una boccetta intera. Non chiamo aiuto, ce la devo fare da solo. Acqua e Polase, limone ed Enterogermina, ma la notte è lunga e mi passano per la testa pensieri di morte. Una morte di merda.
Visualizzo una salita e comincio a pedalare, tanto, seduto sono seduto e a sudore non scherzo un cazzo. La faccia del barman, il suo sorriso osceno, diventano un traguardo da raggiungere a ogni costo, anche perché i controlli antidoping non porteranno a nessuna squalifica. Come nella vita vera. Al mattino, sono ancora vivo, incartapecorito come uno dei Pooh e con il fumo agli occhi che neanche ai concerti ne ho visto tanto. Torno al pub, camminando lasco, superstite del Vietnam dei miei intestini, Rambo che non voleva casini, ma tant’è. Nei miei occhi c’è scritto: uno a uno, pareggio onorevole e giocavo pure fuori casa. Stavolta la birra la offro io e stringo una mano che mi promette la totale assenza di rancore. Ridiamo di cazzate, di Franca e di Maria. Poi gli offro una birra, e così sia.
Torno a casa e dormo come un bimbo, dopo un riso in bianco che non fa nemmeno troppo schifo. Al mattino investo 5 euro nella rassegna stampa. Sfoglio piano, leggo tutto e la notizia non tarda a mettersi in mostra, incorniciata tra uno scippo e l’iniziativa del sindaco, che vuole meno barboni e più sagre: Uomo nudo rincorre messo comunale e gli chiede di sposarlo. Ci ho rimesso due acidi, sciolti nella birra del mio rivale, ma ci ho guadagnato una bella faida. Due a uno per me, l’arbitro fischia la fine. Il fato l’ho inventato io, pochi cazzi.

20 commenti:

Lollo ha detto...

Gioco sporco. Questo non è un vero inedito, perché l'ho pubblicato sulla bella rivista "Katzyvari.2.1", nata dalla mente di Stefano PIccoli per Alessandro Bottero.
Passando all'illustrazione, ringrazio il maestro Ottokin, uno dei più grandi talenti grafici (in senso lato) della nostra penisola, un po' avaro in fatto di pubblicazioni. E' una gran testa, Ottokin. In Inghilterra, se lo litigherebbero i musei.

Cirincione ha detto...

Io ce l'ho su carta infatti!! Preso in quei bei dì di Lucca!!

Il Gabbrio ha detto...

A me, una storia del genere, pare di averla già sentita...vero?
Ma a che tempo risale lo scritto?

Stefano ha detto...

rispondi a un guttalax con due acidi e poi dici di giocare sporco per così poco? mah... ;-)
molto divertente

Skiribilla ha detto...

La miglior vendetta è la vendetta, niente da dire!

Letto e assaporato veramente con gran gusto.

La.Nuke ha detto...

...eh. ma tutte ste verità dove le trovi?
si proprio quelle che stanno sotto gli occhi di tutti ma nessuno vede...
il dottore mi ha ordinato un tuo racconto ogni sera prima di andare a dormire.
fanno fare dei sogni pazzeschi...

e di questo (e molte altre cose) grazie

Nuke

Lollo ha detto...

Grazie a tutti. Per la.nuke:
Un mio amico scrittore, uno di quelli veri, definisce la mia prosa "epica delle briciole" e devo dire che mi riconosco al cento per cento in questa definizione. A presto con un nuovo raccontino...

lula ha detto...

oddio, Katzyvari! ci sono arrivata tardi ma ho letto tutti i numeri che Morgante aveva tenuto,

il gutalax nell'alcool è un classico. l'avevo messo anch'io in un racconto, Romeo minus Juliet mi pare si chiamasse,

mi piace tanto il punto in cui iniziano a prendersi a colpi, come i bambini solo che spingono più forte.

bello.
baci.

MarcoS. ha detto...

a sto punto me lo chiedo Lollo ma tu che ritmi hai...quante pagine butti giù al mese 1200 tra fumetti e racconti?
a sto punto devo pensare che per natale esce cuori da bar 2 o altri cuori da bar...e sopratutto...a quando un corposo romanzone.

Spiridion ha detto...

Mi sembrava in effetti di averlo già letto...

Viva "l'epica delle briciole"!

Lollo ha detto...

Caro Marcos, è un periodo di discreta forma. E sto parlando di quantità, poiché la qualità non posso certo giudicarla da solo. Ma verranno tempi cupi, da coperta di lana, per cui... godetevi le vacche grasse! Ehm, l'idea per un romanzo ce l'ho, ma è roba talmente difficile da scrivere che dovrei essere un pazzo per imbarcarmi in quest'avventura. Ma forse sono pazzo abbastanza, anche per "colpa" vostra.

Skiribilla ha detto...

Si dai, arrenditi alla "pazzia" e scrivi il romanzo!
Quest'anno a natale regalo in giro "cuori da bar" e il prossimo...

Matteo ha detto...

Cazzo, Lorenzo, le tue cose sono sempre da sangue al naso...
Esco dal comodo anonimato solo per farti una carrettata di complimenti, e per chiederti, se ti va, ti dare un'occhiata alla roba che scrivo (http://emmeeemme.wordpress.com/) e dirmi cosa ne pensi..

PS:Sia chiaro, non voglio farmi pubblicità col tuo blog, non sono così merda.. Solo non saprei dove mandarti il link altrimenti. Se la cosa non ti va cancella tutto o edito io.. No problem.

Ciao, matteo.

-harlock- ha detto...

Che è un periodo di discreta forma si capisce, e aggiungo: per fortuna.
Sei pazzo se NON ti ci imbarchi nell'avventura, per me.
Hai l'idea. Hai l'esperienza. Hai intrapreso una nuova ricerca stilistica. Non sei curioso di vedere dove ti porterà?
Che va bene le panchine nel parco, ma anche un posto in prima fila a teatro ha il fascino suo, ogni tanto..

MarcoS. ha detto...

cedi al lato oscuro della forza e dacci sto romanzo.

Il Gabbrio ha detto...

Ma non li vedi tutti quei personaggi in cerca d'autore?
Soli, senza meta...accoglili tra le tue pagine e dacci un romanzo...!!!

Anonimo ha detto...

Sempre grandissimo, Lollo.
Ti voglio bene e stimo in pari misura. Una misura XXL, lo sai, vero?
Ciao
Tito

Anonimo ha detto...

a me sfugge come mai il barista abbia accettato il secondo giro..quello degli acidi per capirsi =P. dopo quello scherzone del gutalax ha accettato così stoltamente una birra?

complimenti è sempre un piacere perdersi 5 minuti nei tuoi racconti

Lollo ha detto...

Che ci crediate o no, questa è una storia vera. E' successa a un mio amico, che me l'ha raccontata con una dovizia di particolari che non sono stato capace di riprodurre. La vita è più grande della finzione, ma di parecchio!

Il Gabbrio ha detto...

Eh...parlavamo anche di questo quel giorno a lezione, quando ce l'hai raccontata...

Che belli i tempi del corso...se ti fa piacere, da allora, la voglia di scrivere (bene) non è mai passata!

Grazie!