giovedì 6 dicembre 2007

Lessons in love



Camicie colorate vanno incontro all’estate, ma spesso Roma fa la stupida di sera col ponentino travestito da bora. Concerto di quel gruppo in quel centro sociale, birre in bicchieri di plastica, occhi socchiusi e teste che fanno di sì a tempo col proprio tempo interiore. Il sound-check si fa con GIY di Donald Fagen, non ci sono cazzi. Il gruppo precisa che il concerto è dedicato a qualcuno privo di libertà, col corpo chiuso in una gabbia di legno immersa in un acquitrino in un posto del mondo difficile da pronunciare. Ma il cuore di quel qualcuno è in quel centro sociale, ovvio. Parte il primo pezzo, batteria, hammond e chitarra, col cantante che parla di anarchia e villaggi globali. I testi sono sinceri, la voce è un pezzo di spugna nel costato di Joe Cocker, che non è un cane rossiccio ma un tizio di Sheffield con la pancia da bevitore che cercava solo un piccolo aiuto dai suoi amici. Il secondo pezzo è quello radiofonico, che lo puoi ballare e cantare le parole finché il bassista non si mette a slappare come Mark King, che non è un rivale di Soldatino e D’Artagnan, ma un simpatico musicista dell’Isola di Wight che fondò i Level 42. Sul terzo pezzo, parte la riscrittura funky della Guerra di Piero e lì cala un rispetto per De André che manda un po’ in vacca il ballo furioso appena archiviato.
Lucianino ha un sogno in tasca travestito da cannone a elle. L’accende e non pensa, perché pensare è fatica di meningi e invocazione di epistassi. Mariannina gli chiede di dare un tiro e saliva sulla saliva di lui con la profanazione pudica di un bacio indiretto. Il gioco si ripete e stavolta è lui a gustare il sapore delle labbra della ragazza. Parte un blues in minore, autoritario e dolente.
- Sai perché i Level 42 si chiamano così?
Chiede Lucianino.
- No. Perché?
Chiede Mariannina. Si aspetta una risposta qualunque, da coatto in contumacia, e invece si becca una perla di saggezza:
- Erano appassionati di Douglas Adams e della Guida Galattica per gli autostoppisti. E 42 era...
-...la risposta alla domanda sulla vita, l’universo e tutto quanto!
Che tu puoi anche andare a un concerto per farti un cannolo e due risate, ma se sei fortunato puoi incontrare la donna della tua vita. Oppure morire per un cavo scoperto. Che è la stessa cosa, se ci pensi.

9 commenti:

Spiridion ha detto...

Sei in pieno periodo musicale!

Bene così!

Ps. Grazie per la reunion di oggi! A presto!

Anonimo ha detto...

bello, però se finisco di leggerlo prima delle ultime 3 righe è perfetto :D

Mandrake

Lollo ha detto...

Quali righe? ;-)
Avevi ragione, ma pensa che nel mio documento word le avevo già tolte e mi ero dimenticato di levarle dal blog! Scrittura collettiva, correzioni on demand!

Il Gabbrio ha detto...

Eh, la musica tira un casino ultimamente, e pare che il prof ne sappia a pacchi!!!

è stata bella la rimpatriata!!! Alla prossima!

Cirincione ha detto...

Concordo, sono stato benissimo anche io!!
E' sempre un piacere... a prestooo

werther ha detto...

La trasformazione in parabola mi manda sempre ai matti, la semplicità con la quale il concetto supera la parola mi porta a domandarmi sempre più spesso : "ma quanto cazzo sei saggio?" ( e scusa per il "saggio" ).

Non so se te l'ho mai detto prima ma mi piace proprio come scrivi, grazie Lollo!

Greta Bartoli ha detto...

Grazie, bello de zio! Apprezzo molto...

MarcoS. ha detto...

come al solito niente da dire.

prendendo ispirazione dal tuo blog ne ho creato uno mio cercando di emularti. lo sò lo sò impresa inutile ma uno ci prova.

http://lamiamentesola.blogspot.com/

Riccardo Torti ha detto...

Grande zio!
E grande pure Guida galattica che ho letto da poco!