mercoledì 9 settembre 2009

Quello che non so



Non ho mai capito i capelli delle donne. La ricrescita ti consente di mappare l'età del mondo, di cercare il genoma definitivo, di leggere le coordinate dell'amore, se non addirittura di trovarlo.
Non ho mai capito quei giorni, sa, durante il mese. E quando dovrebbero capitare? Le donne sono calendari con un giorno in più, bisestili ogni istante, pensiero laterale e binario fatto di assi di legno, di quelle che ci hanno crocefisso Gesù e costruito la ferrovia dal Texas alla Lousiana ai tempi in cui John Wayne baciava ragazze che gli tempestavano la schiena di pugni inoffensivi come tosse di zanzare.
Non ho mai capito quel cambiarsi di vestito cinque volte, per poi uscire in ritardo che sembrano Tina Turner caduta in un sogno ipertricotico di Elton John.
Come sto?
Sei bellissima.
Mi dici sempre così!
Forse puoi provare a metterti quei jeans che…
Ecco, non ti piaccio.
Non ho mai capito che vuol dire il bacio negato perché è la prima sera.
Ma altre cose le so.
Il sorriso in quel momento, quando inarchi le gambe e mi chiedi di non smettere.
Il sorriso in quel momento in cui mi chiedi di fermarmi, che va bene così.
L'albero di natale, la colazione pasquale, la tradizione inventata, la risata trattenuta che non è educazione, l'occupazione a tempo pieno di una madre senza figlio, quella foto in cui ti assomiglio perché sono felice e non lo do a vedere.
Sei quel pensiero notturno di cui cantarono i poeti, esseri gobbi e ciechi, depositari di segreti, capaci di squarciare il velo del mondo. Ma la femminilità è un pozzo pieno di rugiada.
E soprattutto senza fondo…

6 commenti:

bab ha detto...

per essere stato scritto da un uomo......c'eri quasi!!!

Marco "Bamba" Zorzan ha detto...

complimenti per il blog e per tutti i tuoi lavori!!!

dyingmoon ha detto...

E' già tanto quel che sai, che forse è meglio non scandagliarlo, quel pozzo senza fondo!

Anonimo ha detto...

sagge, le donne che intervengono da me...

bab ha detto...

saggi, gli uomini che le leggono....

Marina ha detto...

ma la femminilità è un pozzo pieno di fondi: di bicchieri, di bottiglie, da toccare, da guardare con le pinne, fucile ed occhiali. Ma senza bombole.
Ma senza bambole.