lunedì 16 gennaio 2012
Qui le domande le faccio io...
Ci sono grandi tristezze fatte con lo stesso impasto delle piccole gioie. È il Melodramma, ragazzi. Musical inglesi sold out da sempre, moulin rouge con modelle ucraine fotocopiate bene, il giro della Foresta Nera con soggiorno alla Spa “Da Ingrid e Carlo”. Insomma: tutto quello che vorremo vedere se fossimo viaggiatori veri, è costruito nella galleria del vento, è artificiale, è un fuoco fatuo, brodino da ospedale, bicicletta con le rotelle. Da piccolo ho imparato che imparare fa di me un bravo bambino, purché il processo avvenga in sordina, senza domandare alla maestra, anche lei aggrappata alle graduatorie e poco interessata alle mie requisitorie. Poi ho chiesto alla strada e ho avuto risposte che bruciavano in gola, graffiavano le ginocchia ed evaporavano la coca-cola. Le donne non rispondono, chiedono soltanto, strumenti solisti bisognosi di un pubblico pagante. E non capiscono il jazz. Gli uomini si dividono in due categorie: chi sa fischiare e chi soffia fuori solo aria viziata. i primi sono melodisti, i secondi trascrittori. Chi vive e chi guarda, questione di talento, di predisposizione e di opportunità. Se io muoio domani, ho fatto pari. Non vinco il titolo, ma di me si parlerà bene, come di un fighter destinato al macello, Vito Antuofermo contro Marvin Hagler. Iperviolenza non priva di poesia, quando prendi più pugni di quanti sai darne, quando fotografi un tramonto invece di usarlo come altalena per un bacio memorabile. La musica che scegli fa di te un dj geniale, o un compilatore di cassette per farla innamorare. Lei leggerà i titoli, sentirà il primo pezzo, poi tornerà al suo lavoro, a quello che sa fare: domandare, domandare, domandare.
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4 commenti:
Una verità cosmica...
Ma il cognome Antuofermo dove lo hai pescato?
era il vero cognome del pugile che fece un match leggendario contro marvin hagler!
L
profondo. la verità è che ci tempestano di domande in modo che non siamo noi a fargliele...
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