mercoledì 25 gennaio 2012

Il re del terrore

Swiss è il rumore. Paralizzante, secco, metallico. Preludio al buio, manto di un gelido inverno definitivo, lama che prolunga il battito del cuore. Prima, qualcosa che arma il rancore, che innesca l’odio, che giustifica il lancio. Io sono Achab, la morte è il mio veliero, il mondo è una balena con un diamante incastonato sullo sfiatatoio. Eva è la mia benedizione, la mia unica paura. Ma è grazie al terrore sano che nasce il coraggio, perché senza la notte non capiremmo il giorno. Sono fortunato, perché ho una nemesi, un carro magico, una città-presepe, una predisposizione a credere, una possibilità di fuga, una magia buona che mi proietta oltre la morale comune. Sono un superuomo senza filosofia, elastico teso tra il possibile e l’assurdo. Ma dentro, in silenzio, sento crescere un magone grande. Troppe maschere, sulla mia vera faccia. Troppo corrucciato, il mio sguardo. Vorrei ridere senza freno, per una volta. Vorrei viaggiare senza fuggire. Ma ogni uomo ha il suo destino, un ponte tibetano che traballa sotto i piedi, che dobbiamo comunque attraversare. Sotto, dappertutto, urla e biancheggia il mare. Swiss è il rumore. Poi, più niente…

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande pezzo!
Francesca

Valak ha detto...

Molto bello

Baol ha detto...

4 tuoi post di seguito, mi sono fatto una flebo di te...rigenerante!

Hellpesman ha detto...

carducci e diabolik... bel pezzo. L'ho letto nel cuore di una notte milanese, mentre surfavo sulla rete. L'aggettivo giusto per il post è... mhmm... intimo e silenzionso. Complimenti

The Dangling Carrot ha detto...

Bellissimo! Sono rimasta senza parole! Complimenti!

Anonimo ha detto...

per i nuovi arrivati: se vi è piaciuto questo raccontino, ne avete più di un centinaio a disposizione. per tutti: grazie!
Lorenzo

Anonimo ha detto...

Io ho un trucco, sto un po' di tempo senza passare da queste parti, poi mi fermo come per caso, mi sparo due o tre storie di fila. Le leggo tutte almeno due volte e poi sto molto, molto meglio!
m.
P.S. a dire che le donne non capiscono il jazz siete solo in due! Infatti non è vero!

Terry ha detto...

Avvolgente, intimo, immaginifico. I miei aggettivi vanno in giro sempre in tre, stavolta però sono in quattro: bello. ;)