mercoledì 25 aprile 2007

Il cronista





Chi conosce Sara sa che stiamo parlando di una strana creatura. Adolescente professionista, presidentessa del fan club romano di Bjork, un’esperienza lesbo, un’esperienza etero. Totale: due esperienze.
Chi conosce Orlando sa che abbiamo davanti un uomo di diciassette anni. Canne e cannoli, girovita importante, peluria di baffi e penuria d’amore.
Ora, non è il momento di esaminare le loro vite, né di ricostruire i percorsi che li hanno portati fino a lì: quella è roba da C.S.I. del destino.
Fatto sta che Sara sta ascoltando Venus as a boy e l’Ipod è la chiave della porta tra la terra e il cielo. Il parco della Caffarella, invece, è un campionario di macchia mediterranea nella brochure di dio.
È un colpo facile. Orlando è un guerriero esperto e con lui c’è Nico, che ha un coltello da pane nascosto nel giubbetto jeans. Sara si avvicina ai due, ma ha occhi solo per Orlando, che crede nella bellezza ed è Venere con le fattezze di un ragazzo.
Nico esamina la ragazza come farebbe un allevatore con una vacca al mercato del paese. Un portafogli con dentro una carta prepagata, dieci-venti euro in contanti, un Ipod Nano. Non male, per sette secondi di lavoro. E poi c’è roba che si può toccare, palpeggiare, per poi finire a respirare tra i suoi capelli da troia a dirle che è meglio se si scorda della loro esistenza, della Caffarella e del coltello da pane.
Parte Sara col sorriso sbagliato, quello che ti inchioda come una farfalla a un vetro.
Parte Orlando col piglio di chi ha resistito a ben altro, ma non è del tutto vero.
Parte Nico col coltello da pane.
Visti da lontano, sono tre ragazzi nel sole.
Visti da vicino, sono tre ragazzi che non hanno capito un cazzo.
Quel pomeriggio, a casa, Sara si chiede se rivedrà mai il suo salvatore misterioso, quello che crede nella bellezza, Venere fatto ragazzo.
Quella sera, al bar, Orlando si chiede se gli rimarrà la cicatrice sulla mano che ha fermato la lama del coltello da pane. Sorride e spera di sì.
Quella notte, davanti al cornettaro, Nico capisce che la città è troppo piccola per uno con le sue ambizioni. Io sono solo un povero cronista senza giornale e mi chiedo se

20 commenti:

Il Gabbrio ha detto...

Eh, il 25 Aprile...sono andato per mare, ed ho trovato...acqua.
Solo che non era salata, e veniva dal cielo.
Almeno, al ritorno, ho trovato una delle mie letture preferite!
Bello e poetico.

Lollo ha detto...

Grazie, Gabriele. Il tuo passaggio, sempre puntuale, mi fa molto piacere. Perché si vede che apprezzi e che spii. Ed è questo che deve fare un buon allievo!

-harlock- ha detto...

Bello, molto.
Quando la mano ha fermato il coltello da pane ho avuto un sussulto.
Mi hai fregato e sono stato colto completamente di sorpresa, che è la cosa migliore che posso chiedere ad un raccconto.
Una sola domanda. Il "se" finale, sospeso così senza punteggiatura, è voluto oppure blogspot s'è mangiato un punto?

Lollo ha detto...

Il se finale è proprio così. La vita vera non ti avvisa quando finisce una frase e la punteggiatura del discorso orale è fatta da sguardi e intonazioni. Il cronista si chiede se
E basta.

Lollo ha detto...

Grazie per l'intervento, Harlock... mi offri sempre spunti per considerazioni!

brian-GraphiCat ha detto...

bello

Anonimo ha detto...

Grande
(senza punto)

Anonimo ha detto...

Leggo e penso sempre la stessa cosa: non sono "solo" bei racconti, sono racconti con un'anima.
Complimenti, davvero. Per ciò che hai gia scritto e per quello che scriverai.

Daniela.

Anonimo ha detto...

Io credo di amarti.Non ti ho mai visto ma non fa niente,però.Mi tocchi sempre più a fondo.
S

Greta Bartoli ha detto...

Grazie a Daniela. Sono contento, davvero.
Per S: se tu mi conoscessi, non ti esalteresti più di tanto. Sono un tipo normale, che ha la fortuna di avere un bel pubblico, piccolo ma sincero.

Il Gabbrio ha detto...

Eccolo, sempre a fare il modesto...





hem...va bene, ho detto una cazzata di troppo, scusa. torno a fare i compiti...

Anonimo ha detto...

Ciao Lorenzo...ti posso dare del tu?
Sono un grande fan di John Doe, il fumetto che hai creato assieme a Massimo e Roberto.
Purtroppo sono costretto a scriverti qui sul tuo blog, non sapevo come fare altrimenti.
Ti volevo solo fare una domanda, anzi una richiesta di aiuto...
Sono uno studente di scienze delle comunicazioni di Siena e dovrei fare un lavoro per un corso di musica che sto seguendo alla mia università.
Il lavoro consiste nel sonorizzare qualcosa, ma qualunque cosa.
così avrei pensato di dare il suono a John Doe, ad un numero del fumetto.
Oppure a Dante, ma preferirei JD.
SOno indeciso sul numero uno, o il 6.
Il problema è che non so da che parte farmi, da dove partire, se farlo solo con la mmusica o anche con al mia voce registrata che legge qualche passaggio...oppure...boh!
volevo sapere solo se la cosa ti pare interessante e se hai qualche idea.
forse per te è un disturbo e,se così è me ne scuso.

Grazie dell'aiuto
Ciao, Paolo.


P.S. avrei anche in mente due cose dedicate a JD e Dante.
la prima è un breve riassunto di tutte le puntate, con commenti personali, che metterò nel mio blog, l'altra saarebbe una raccolta di frasi che mi hanno colpito nei veri numeri, ma non una semplice ri-scrittura di tali frasi.
vorrei partire da esse per spunti personali, e dire ciò le emozioni che mi hanno suscitato, a seconda anche del momento in cui le ho lette.

Per finire mi scuso ancora per il disturbo e per la libertà che mi sonon preso nello scriverti questo commento.
Ringrazio inoltre te e tutti qelli che hanno partecipato a creare, distribuire, disegnare ecc. sia JD che Dante.
Vi ringrazio perchè vi giuro che negli ultimi tre anni, quelli che per me sono coincisi dai miei 18 ai miei 21, i due fumetti non mi hanno solo tenuto compagnia, ma mi hanno anche fatto riflettere, emozionare, mi hanno aiutato a capire come sono e come voglio essere.
Grazie davvero.

kEiSoN ha detto...

Molto molto bello.
In poche righe riesci a creare un universo di sentimenti e personalità che non solo trascina il lettore fino all'ultima riga, ma lo spinge oltre, facendolo riflettere su ciò che la sua mente ha appena assimilato.
Sembrano racconti, ma sono scorci di esistenze, in cui solo tu hai il permesso di affacciarti e di regalare il segreto di ciò che hai visto.
Alla fine di ogni racconto si riesce a scorgere un mosaico completo, nonostante tu ne abbia mostrato solo un piccolo tassello.
Questa io la chiamo arte.

ROB101 ha detto...

Ciao Prof. torniamo a Napoli? Grazie per la gita, sei stato gentilissimo come sempre... Grande Lollo!

Spiridion ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con il grande Cirincione!!!

Quando si torna?

Grazie di tutto,

e buon Derby.....

Anonimo ha detto...

Mi piace. E' quotidiano e elegante, come un bel vestito fatto dal sarto. Io ti leggo spesso ma non avevo mai trovato il coraggio di postare sul tuo bel blog. Mi chiamo Serena e ci siamo incrociati a un negozio di Udine tanti anni fa.
Ciao
Sere

RRobe ha detto...

E' davvero un grande racconto.

Anonimo ha detto...

c'ero ma non mi sono accorto di nulla...

Stefano

Anonimo ha detto...

Senza parole... bellissimo racconto.... Agrodolce come la vita... sei un maestro... sono passati più di dieci anni e ti leggo ancora con lo stesso entusiasmo.. lo stesso di Artur King, quando a Lucca entrai nel tuo stand (con il tuo permesso) e fumarmi una bella cicca (di nascosto).. indimenticabile la dedica... con Artur che dice: A Manuel che fuma dove non si può, ma a noi non ce ne frega... In questo periodo viaggiando tra i blog sto facendo un tuffo nei ricordi (Recchioni, Piccoli, Venturi, santucci).. mi sento più vecchio, questo sì, ma mi sento meglio... l'importante è rimanere sempre se stessi... belle storie Lorenzo.. belle storie.... se ti serve un po' di cronaca nera (quella che scrivo io) batti un colpo.... a volte la realtà supera la fantasia.. l'inchiostro nero dei fumetti può anche servire a coprire il rosso di ogni giorno..
Manuel

Lollo ha detto...

Grazie, Manuel. Belle parole...