lunedì 16 aprile 2007
Il monologo di un obeso
Mi succhio un chupa-chups al Mango. Why mango?
Cazzi miei.
Glicemia, portami via.
Il colesterolo me lo misurano con un numero complesso, un intero gaussiano Lost in La Pancia.
L’ultima volta che mi sono pesato ho visto la bilancia accelerare a Mach 2, ma avevo la cintura di sicurezza avvolta intorno a un testicolo, a sorreggere un’ernia da sforzo inane. Inutile dirlo, sono buono come il pane. Un metro e ottanta per centosessanta chili. Ossa grosse, tutto qua. Guardate il mio polso, non ce la faccio a circondarlo con un palmo. Guardate quella palma: non fa abbastanza ombra per proteggere il mio corpaccione virile. Così, stendo l’asciugamano bifamiliare in prossimità di un baobab secolare e scelgo se colare o se sciogliermi di botto. C’è una differenza basilare, come tra il vino e la grappa. Distillo perle di saggezza e sudo sette camicie col bottone centrale pronto alla fuga, teso come un arco persiano. Colletto aperto su poco collo, pappagorgia a tre ante. Tra gli enta e gli anta ho viaggiato poco, perché in aereo sto dentro solo alla business class. Sono intelligente e smagato, il volto segnato da rughe nate di notte, quando la luce del frigo anticipa un incontro ravvicinato tra burro d’arachidi e mani cicciotte. Bevo Coca Cola, perché entra piano ed esce forte, come l’affluente di un grande lago. Vulcanico, spesso a riposo. Erutto maagmi in si bemolle, petomane folle dal contrappunto odoroso. Con le donne, mi cimento in ginnastica mentale e perdo due etti di ciglia a furia di strizzate d’occhio. Risultati? In zona retrocessione della serie Zeta, mi scopo ciccione perennemente a dieta. L’insalata è un sogno fatto all’alba, quando muoiono le idee migliori. Vi ho appena presentato il monologo di un obeso, signore e signori...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
21 commenti:
Che te lo dico a fare.
Attendo quota cento con impazienza.
Spero di avere tempo, forza e talento per arrivare a cento. Grazie per l'apprezzamento!
Prof, ma come fai?!
Sei riuscito a rendere poetico anche un petomane folle dal contrappunto odoroso....
Bello, Bello!!!
Bello, sì... Mi fa un pò tenerezza
Piccoli alunni crescono. Ecco che anche Adachigahara esce dall'ombra... benvenuta!
Caro Lollo, questo brano è così intenso che mi sono andato subito a pesare e a guardare la pancia di profilo!
Ma tu, caro Salty, pesi al massimo 70 kg!
poi ne fai uno anche sui seccacci come me? che c'ho il pigiama a strisce co na striscia sola...
Sono un diesel, io! :P
bello! è quasi un pecchato che mi sono iscritto in palestra!;)
G.
Che vita la vita e il girovita di noi ciccioni. Soprattutto se superiamo i centimetri e i chili ammessi dagli standard nazisanitari.
Noi siamo quelli che ci muoviamo goffamente e che veniamo sbeffeggiati più o meno apertamente. Siamo quelli che veniamo visti come un'anomalia, come quelli che non hanno forza di volontà per essere belli, sani, scattanti e indossare la taglia 46. Siamo quelli che quando andiamo dai medici veniamo cazziati, minacciati, ricattati. Quelli a cui si prospetta una esistenza breve e tribolata, vissuta tra infarti, diabeti, artrosi deformanti. Siamo la feccia, i pagliacci, i senza palle.
Grazie Lollo per questo piccolo riscatto letterario.
Fabio
eheheh...fantastico...
@denism
Stima e rispetto! Mi piace quello che fai!
@Fabio
Tu non sei grasso. Hai qualche rilassamento adiposo dovuto all'età...
non so di preciso chi sia tu che hai scritto il monologo, ma infondo è quello che anche io provo.solo che sono alto uno e sessanta e peso uno esseantatre a 23 anni.è una cosa terribile la voglia che ho di fare quello che le persone normali fanno. eppure per assottigliarmi non faccio nulla, almeno per il momento.ricoveri in centri specializzati e chirurgia prenderanno inizio dal 16 di luglio e la data della sleave gastrectomy sarà la mia nuova data di nascita. l'obesità è una piaga non diversa dalla droga.non si smette dall'oggi al domani e più ti fai e più non ti accorgi di quanto ti sei ingrandito, anzi te lo ricordano i pantaloni che fanno fatica ad abbottonarsi.
ma si arriva a un certo punto che l'obeso si chiede: ma dove voglio arrivare?la fatidica scintilla in questo momento dovrebbe scattare e far girare i neuroni incrostati di tessuto adiposo.ci mettiamo all'opera per dimagrire, ma non basta la dieta purtoppo, la scintilla che è scattata bisogna tenerla accesa e alimentarla, ma molte volte ad alimentarsi è lo stomaco dell'obeso e si ritorna daccapo.l'obesità è come una palla che scende da una pendenza, acquista sempre più velocità e fermarla è difficile.
Diciamo che i miei 110 chili per un metro e settanta non fanno di me una libellula. Ma mi rendo conto che il tuo problema è più serio e spero che tutto vada per il meglio. Intanto, ti mando un abbraccio.
grazie frà.ma ti posso chiedere chi è il professore che spesso ho letto nei commenti?
Sono sempre io. Insegno scrittura creativa e sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics a Roma.
ke dolore leggere queste frasi,forse xkè rispekkiano la realtà di tante xsone,cm la mia...una realtà ke nascondo a me stessa,si xkè evito il discorso,ironizzo,sdrammatizzo,e la gente mi prende x la classica simpatica pacioccona skerzosa ke sta bene cn tt senza farsi problemi,forte di carattere...ma la gente nn sa cm ci si sente a riderci sopra ogni volta,far finta di nulla,cm se niente attaccasse e tt scivolasse...qnd alla sera quel dolore puntualmente torna,ti prende,ti brucia,ti logora cm un tumore maligno,ti segna il viso...ma forse è meglio così,la gente nn capirebbe...va bene così...tanto ormai sono abituata,mi sn fatta le ossa,mai mi mostrerò debole salvo la sera,nella mia stanza,in penombra,in compagnia del mio incoscio...
Un aluto anche a te, Felinale. Spero di leggerti ancora da queste parti...
ogni tanto passo,nn ti preoccupare... :-)
Posta un commento