domenica 9 dicembre 2007
Adobe or not adobe?
Vanessa era una bellezza da doppio paginone centrale, non fotoscioppata e rustica al punto giusto. Scrittrice in erba, nel senso che si spaccava di canne, aveva vinto un concorso di bellezza e uno dedicato a racconti di esordienti.
Il suo racconto si intitolava Senza titolo e parlava della difficoltà oggettiva di capire una realtà quando ne fai parte. Le riuscì l'impresa di sconfiggere in finale il pezzo breve di un ragazzo brufoloso, intitolato Doppio paginone centrale.
Il concorso di bellezza lo vinse a mani basse, sconfiggendo Miss Tagliacozzo e Miss Calze in Gamba, in virtù di un sorriso lucente come una pista da bowling dopo la pulizia del parquet.
Vanessa aveva un gatto di nome Oloferne, dallo sguardo biblico e l'appetito laico, cui dedicava tutta se stessa. Per Oloferne erano le carezze, per Oloferne il cibo, per Oloferne le confidenze e le confessioni di struggimenti in corso.
Vanessa disse:
- Oloferne, mi piace un ragazzo. Non è bello, non è alto, e c'è un segreto che mi spacca il cuore.
Meooow!
- Lui è uno scrittore. Di quelli bravi. Di certo, più bravo di me.
Meooow!
- Sì. Inutile girarci intorno. Ma il problema è un altro. Lo scrittore pensa che sono troppo bella e troppo alta per invitarmi a uscire.
Meow.
- Certo che posso farglielo capire. Ma è il problema è un altro.
MEOOOW!
- Scusa, devo togliermi il difetto di dire che il problema è un altro. Ma è la verità. Il fatto è che lui…
Meow?
- Lui è pieno di brufoli, ecco cosa.
Meow.
- Ma il problema è un altro.
ME…
- Scusa. Lui è arrivato secondo al concorso per autori esordienti col racconto Doppio paginone centrale. Credo di aver vinto io solo per una questione di lunghezza. Lunghezza di gambe…
Vanessa vide che Oloferne si era sdraiato sulla schiena e aspettava le carezze, di quelle riservate a lei soltanto. Sorrise e lo accontentò.
Intanto, un ragazzo brufoloso prese il coraggio a due mani e compose un numero che strillò nella notte una suoneria bitonale. Sappiamo bene che è rischio di morte il nascimento. Ma qualcosa comunque era nato, tra gatti parlanti, racconti, brufoli e invidie culturali. Qualcosa a più livelli. E, quindi, fotoscioppabile…
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24 commenti:
Cara Rùbbi, contento di averti fatto sorridere. Ma la prossima volta voglio un commento articolato! Baci
" qulcosa a piu` livelli..quindi photoshoppabile"
bellissima frase
Diciamo che il titolo e il finale sono un po' settoriali! ;-)
:D
c'è sempre un là di un qualcosa che non riesco a cogliore nei tui racconti. sono completi tasselli mancanti in cui il gesto narrativo e più importante della narrazione stessa. ti entrano dentro e ti cosstringono a fare una cosa che sempre meno persone sono in grado di fare: ti costringono a pensare.
c'è qualcosa di vagamente familiare in questo racconto
hee, hee.
(ciao Lollo. io avevo un coniglio che si chiamava Ermagora)
Certi racconti fanno bene alla salute, la mattina sono un toccasana...li dovrebbe prescrivere il medico!!!
Grande Lollo!!!
Questi ultimi racconti sono deliziosi.
Ma ci sono volte in cui mi incanti a tal punto da farmi dimenticare la scrittura.
Come è successo con Non era la mia guerra.
Finisce che cerco sempre quella sensazione lì. Dovrò resettarmi perchè altrimenti non mi godo a dovere questi bei racconti di cesello.
:-)
Scrittrice in erba, nel senso che si spaccava di canne...
:):):):):):)
ps. si capisce che sto ridendo?
In un futuro lontanissimo, tra 100 o 220 anni, potrò rubarti sta frase?
è troppo bella!
Photoshop c'ha i livelli, ma la cose più utile sono i filtri, come nella vita (anche se non sempre eh).
Non ho capito se oloferne è un gatto o una gatta.
Mi è invece molto chiaro che l'ispirazione ultimamente non ti fa difetto. E anche se quoto la skiribilla pure stavolta hai sfornato un ottimo pezzo, magari un giorno mi svelerai il segreto che non c'è.
Bello e divertente (ma come spesso, mi pare, con un'ombra malinconica).
su sguardo biblico mi sono impazzite le sinapsi.
e anche questo è un bene.
L'importante e' che Oloferne sara' ancora li', quando lui la deludera' ;)
@Ombra
I miei due gatti hanno letto il racconto e si sono ingelositi. Per tranquillizzarli, li ho fatti dormire nel mio lettone.
Scherzo.
Hanno SEMPRE dormito nel mio lettone!
Lollo gattaro
E molto piacere di sentirti e di trovarti motivata e in forma, fumettosamente pronta a esplodere!
@Emo
Grazie per i complimenti. Il retrogusto amaro fa parte della ricetta, difficile toglierlo. Ma di solito è bilanciato da una naturlae inclinazione all'ottimismo propria dell'autore!
Ciao Lollo... ricambio e ti dico che leggo spesso: ma qui Oloferne mi ha chiamata ;)
"Il gatto ha un'opinione ben precisa sugli esseri umani. Non dice molto, ma quello che dice è sufficiente a non farvi venire voglia di ascoltare altro".
Non ricordo di chi e' pero'...
Ah prof...sempre in tema di gatti...Antonella impazzisce per il nome del tuo gatto, che non dico per tutelare la sua privacy, ed anche perché non saprei scriverlo...ogni tanto mi chiede se so come sta (il gatto)...
Il gatto Sfroeses sta benissimo! Come pure il gatto Mollo, grosso collaudatore di termosifoni. Saluti alla tua bella.
Sfroeses...che nome!!! : D
Comunque era proprio lui il gatto a cui si riferiva...saluti portati e ricambiati!!!
Lorenzo ma tu sarai presente alla mostra di Sarno questo weekend?
Mi dispiace, Viska. Ho un impegno e non sapevo nemmeno dell'esistenza di quella mostra. Alla prossima!
Ciao Omo Nimo, approdo con piacere a questo tuo Blog e mi ci attacco come le cozze allo scoglio :D
Grazie, Uomo dal bel Nome! LE cozze sono un gran bel piatto, in verità...
Oggi, se ce la faccio, posto un altro raccontino che mi frulla per la testa.
Ma porca miseria!!!
Solo ora mi sono accorto che il titolo del mio ultimo post è identico a quello del tuo penultimo...dicevo io che mi sembrava carino e non ho mai saputo mettere i titoli...
Scusa prof...
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