mercoledì 26 marzo 2008
Cosa fare a Dover quando sei Bono Vox
Paul David Hewson, in arte Bono Vox, si aggirava in macchina per le bianche scogliere di Dover, insoddisfatto e vestito di pelle come può essere soltanto una rockstar. Ora. Io non so un cazzo delle strade che percorrono le bianche scogliere di Dover, ma me le immagino quanto meno sdrucciolose. Dicevamo di Bono Vox. Per inciso, il ragazzo irlandese aveva scelto il suo nome d'arte da un negozio di apparecchi acustici di Dublino, ma adesso era a Dover e ci sentiva bene. Erano tempi di audiocassette, buone per le compilation e per i provini delle nuove band emergenti. Bono era stato da poco al Live Aid con gli U2. L'esecuzione di Bad l'aveva tirata per le lunghe, per oltre quindici minuti, e si era gettato ripetutamente tra il pubblico. Come a dire che forse non ne poteva più di sentire la sua voce, che in quel momento veniva sparata fuori dalle casse della macchina con le basi del prossimo disco. Meglio passare ad altro. La sua mano armeggiò con qualche nastro: The Boss, The Police, Ella Fitzgerald. Troppo testosterone, troppi biondini mezzi froci, troppa tecnica. Fu così che diede credito a quel nastro bianco, anonimo, che gli aveva dato una sua amica. Sopra al nastro, col pennarello rosso un po' sbavato, c'era scritto soltanto In a lifetime. Mmm. Roba irlandese, di quei fratelli del Donegal che rispondevano al curioso nome di Clannad. Quando partì il pezzo, Paul David Hewson, detto Bono Vox, credette di sognare e rischiò di sfracellarsi ottanta metri più in basso.
Si fermò a una cabina, fece il prefisso del Donegal e disse pressappoco così:
- La voglio fare.
Una fiera voce maschile irlandese rispose:
- Falla. Ma chi cazzo sei?
Bono Vox si scordò che il suo vero nome non lo conosceva nessuno, soprattutto in Irlanda, e disse:
- Sono Paul David Hewson.
- Bel nome. Facile che mi sono scopato tua sorella, Emma Hewson.
- Non ho una sorella con quel nome!
- Bella tipa, comunque. Beve come una cammella, ma è una forza della natura.
Bono Vox guardò la cornetta come si fa con un fazzoletto di carta molto usato, in cerca di un angolo pulito, e poi cantò:
- I can't believe the news todayyyy…
- Bono! Macheccazzo!
- La voglio fare, quella canzone. Stasera torno e ci vediamo da me. Porta tua sorella.
- Ehi, ci sei rimasto male per Emma? Mi dispiace…
- Tua sorella deve cantare. Con me. In a lifetime.
- Ah. Certo.
Bono Vox attaccò la cornetta dopo aver salutato uno dei fratelli del Donegan. L'educazione è importante, anche quando sei una rockstar vestita di pelle, con una canzone che ti è appena entrata nella testa.
Salì in macchina, riavvolse il nastro, lo fece andare e partì piano, perché delle strade che percorrono le bianche scogliere di Dover ne sapeva poco pure lui.
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34 commenti:
:asd:
Lollins questo racconto è commovente quasi quato la canzone. Grazie.
Raccontino pazzissimo e gradevolissimo...come ti è venuto in mente?
carino. io una volta ne ho scritto uno su Thom Yorke e il fatto che i Radiohead non fanno più creep in concerto.
Grande!!!
Piacevolmente strampalato!!!
Musica e rock star ultimamente sono in voga!!!
Ciao Prof!!!
Grande Gabbrius! Sai che mi piace scrivere di musica...
Per Giulio:
Sapevo che Bono avea ascoltato il nastro della canzone mentre era in macchina e che si era dovuto fermare, stordito dalla bellezza del pezzo. Sarà vero? Non lo so, ma mi ha fatto gioco...
Grazie, grande Lula... ma quando ci si vede? Saluti a Werther e a Riccardo.
Per Infinito: dicesi "studio" un posto dove la gente lavora per i cazzi suoi, al riparo da moglie, figli e rompiscatole. Dicesi "divisione delle spese di affitto" l'unico sistema per avere uno studio a Roma, a trecento metri da casa mia, zona costosissima anziché no.
Saluti a tutti
Lollo
dicesi "studio" un posto dove la gente lavora per i cazzi suoi, al riparo ....
Beato te...
Stefano
Bella storia :)
@ Infinito:
Quale parte di "dicesi "studio" un posto dove la gente lavora per i cazzi suoi, al riparo da moglie, figli e rompiscatole. Dicesi "divisione delle spese di affitto" l'unico sistema per avere uno studio a Roma, a trecento metri da casa mia, zona costosissima anziché no" non ti è chiara?
Dicesi studio al'Eura posto da cui all'una vado via, per contratto e per scelta. E con questo chiudo.
Bellissimo questo racconto. Come molti dei tuoi del resto. Un anonimo lettore poco anonimo.
Flaviano
Ed esco dall'ombra pure io, compagna dell'anonimo flaviano.abbiamo il tuo libro sul comodino e ce lo leggiamo ad alta voce.ciao
Carola
P.s.: hai capito chi sono? Guada nel passato!
okay, adesso mi sputerete tu e molti altri...
Io lo trovo forse uno dei più geniali che hai scritto!
sì... sì sono convinta quanto Bono, come un tappo di coca cola che ti fissa tremolante per esplodere, come quella canzone che in una giornata di quelle che spaccano la mandi a cannone e a ripetizione (sarà la giornata di oggi forse?)
Sì.. Il mio preferito!
Bellissimo,geniale..sei un grande,complimenti,per il tuo lavoro,idee...un incrollabile innamorato lettore dell'Eura
ciao lorenzo! ho inviato l'e-mail come mi hai detto.
attendo una tua risposta.
salutoni!!!
Caro viska, le tue matite sono potenti, ma non molto commerciali. Il tuo segno va piuttosto in una direzione autoriale, che io cercherei di sviluppare. Insomma: non mi sembri molto adatto per il fumetto popolare, poiché - per scelta - manchi di una certa gradevolezza. E' vero che ci sono autori potenti e non troppo gradevoli che fanno un ottimo fumetto popolare, ma in quella direzione devi mangiare ancora molte pagnotte. Prova a cercare una sintesi, a non iperdisegnare tutto. Forse inchiostrare ti aiuterebbe a togliere i segni superflui e a scoprire che a volte una siluohette è più efficace di una massa o di un oggetto disegnato in tutti i suoi dettagli. Poi, mi sembra che i tuoi disegni siano un po' statici, ma può essere anche questo un problema legato alla forza delle matite. Un consiglio: riduci le tavole, che 4 mega di materiale non sempre fanno una buona impressione.
Lorenzo
ok!grazie per la tua disponibilità e i preziosi consigli lorenzo.
per 4 mega non fanno buona impressione, intendi che le tavole vengono visualizzate troppo grandi nello schermo?
Infine, anche se il mio operato non è adatto al tipo di lavoro che cerchi tu, volevo sapere (perdonami se insisto) cosa ne pansavi della mia proposta su quella storia breve autoconclusiva.
Scusa ancora e Grazie infinite!
GRANDE!
Vincenzo
WOW! non avevo fatto caso all'accanita conversazione presente nei commenti a questo post!
Beh il discorso è complicato e lungo e comunque non esce fuori dagli schemi italiani, dove anche all'università ci sono sempre gli stessi stravecchi professori che non permettono a nessuno di farsi, non dico un nome de grande star, ma quanto meno un posto di lavoro...
Per Viska:
Intendevo che 4 mega in una casella di posta a volte sono un po' ingombranti.
Anonimo: non ho capito. QUi posto racconti e di solito parlo solo di quelli. Vabbe'... fa niente.
Lollo
Verissimo Prof, e parlando di racconti, in un momento di caos interno ho ripreso il libro Cuori da Bar e ho riletto molto!
Prima o poi me lo devi autografare!
Grazie mille della risposta e dei consigli Lorenzo. spero di non essere stato troppo rompipalle.
A presto (e non è una minaccia hehe)!
Vincenzo
auguri lollins!:)
http://i2.photobucket.com/albums/y13/okiedogg/sexy-birthday-pic.jpg
sei sempre un pezzo grosso lollins!!!
42 anni e lo spirito di un diciottenne.
grande il racconto,perchè non ne scrivi uno su hendrix?
ciao
kitchen
Questo Lollo...uno scrittorone di 42 anni!!!
Tanti auguri Prof!!!
Spero di poterteli fare di persona in settimana!!!
A presto!
Auguri!! 42 letto al contrario è 24..è un caso? secondo me no...
Come ha anticipato il gabbrio, c'è il rischio che in settimana dovrai di nuovo sopportare i tuoi migliori ( forse non i più bravi, ma di sicuro i più belli) ex alunni!!!
Tanti aguri Prof. dal tuo amichevole Cirincione di quartiere!!
Oddio, ho aperto il link del Pontrelli aspettandomi Catriona e invece, XD...
caro cirincione...ogni età ha una sua sorpresa...solitamente gradita, si vede che tu non hai l'età ma qualcun altro si!;)
De gustibus!!
Chissà... forse Lollo avrà apprezzato!! :asd:
Ciao Lorenzo! Non trovavo più questo tuo blog... "Cuori da bar" è stupendo! Ne ho prese tre copie, una l'ho letta, una l'ho regalata e la terza attende qualcosa. Sarà un regalo o sostituirà la prima copia quando la rovinerò. Spero in un prossimo bar, almeno prova che mi trasferisca a LA a studiare cinema. L'esperienza sul set di "Tigri di Carta" m'è servita per comprendere un po' come girano le cose.
Mi sono anche messo a scrivere un bar tutto mio... vado avanti a remake, dalla Guida Galattica ai Bar di Remotti!
Fammi sapere a quando una tua prossima pubblicazione!
Bella Lollo, mancavo dal tuo bar da un po', e mi ritrovo un bel racconto pazzerello.
Divertente ed emozionante, spassose le opinioni di Bono sui suoi colleghi e la telefonata delirante ...
Grazie e a presto!!
RAMhead
Kram fran Stockholm ...
lo "studio" (dicasi anche "divisione delle spese d'affitto") secondo me è un passo che bisogna fare prima o poi. Anche e soprattutto per condividere esperienze e idee con qualcuno che sai di cosa parli, e non essere costretti sempre a darsi risposte da soli, o tramite telefono.
Io questo passo l'ho fatto l'hanno scorso e ne sono molto soddisfatto. Mi manca avere un collega sceneggiatore con cui parlare...quello si. Perchè certe volte noi scrittori ci capiamo solo tra di noi (e scusa la reiterazione volontaria).
Vuol dire che alla prossima ci vedremo lì, invece che là.. ;-)
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