giovedì 1 novembre 2007

Segretissimo





Se torno a nascere faccio il carrozziere:
- E niente, me la devi lascia'. Devo riporta' tutto a vergine…
O il dentista, equilibrista della fattura mancata.
O l'idraulico, che si tromba le signore. Cinquanta euro solo la chiavata.
Mi lascio alle spalle la civiltà occidentale, le belle lettere, gli studi matti e disperatissimi, in cambio di piedi dolci da cameriere. Niente mani da pianista, ma calli da cantiere, ottanta euro al giorno e tante canottiere.
Oppure metto su una pizzeria a taglio, egiziano incluso, e guadagno duecento euro al giorno, che la pasta della pizza costa niente.
E poi voglio prendere decine di treni andini, quelli che si arrampicano come vermi osceni verso un cielo blu cobalto. E capire se la ragazza di Ipanema la smolla anche a un panzone di Crema, distinto, pulitissimo, generosissimo, entrata indipendente.
Poi vado a vivere in campagna, che se ti scordi il latte devi prendere la macchina. Farò lavoretti in giardino, niente prato inglese che è una schiavitù. E barbecue estremo per amici avvinazzati, che tornano in città alle tre di notte, poveri disgraziati. E io rimango a veder le stelle, prigioniero degli stessi ricordi di quand'ero me stesso, ma schiavo di un esercito di grilli e di zanzare.
Il segreto della felicità è farcela, sempre e comunque, sotto ogni tipo di cielo. E averne ancora per mettersi il pigiama, sorridere da soli e buonanotte. Che domani è un altro giorno, tra cose che non sai, luoghi comuni, settimane enigmatiche e vecchi fantini che vanno ancora a mignotte. L'ho letto da qualche parte o l'ho inventato: sotto la cenere non c'è il fuoco, ma una parodia di brace. È inutile bruciare, se non ne sei capace. E allora tira avanti, passi piccoli e cadenzati, da guida alpina o da degente in ciabatte. Il gatto sulle gambe, la coperta a quadri, il camino, la vestaglia, una moglie che non te la dà vinta e non te la dà affatto: desideri o incubi, chi può dirlo? Per ora, amici miei, mi godo questo libro, a rischio di finirlo.

14 commenti:

Lollo ha detto...

Questo me lo commento da solo, perché siete tutti a Lucca! Bello, non mi piace, non 'è male, è il mio preferito, smetti di scrivere, premio Nobel.

Il Gabbrio ha detto...

Hem...io a Lucca non ci sono...quindi, commento!
Bello è dir poco, mi perdo tra le immagini evocate, il suono delle parole che si spande in mente...sempre scritto benissimo...come farai, boh?! : )

Finalmente è uscito il libro, ricordo il raccontino che aveva quell'illustrazione di Carnevale, uno dei primi...domani vado ad ordinarlo, non vedo l'ora di averlo tra le mani, è una bella sensazione quella di sapere che leggerò su carta delle cose che ho sempre trovato su un monitor e che, giorno dopo giorno, cercavo sempre più, in attesa di un nuovo post!!! : )

Ele ha detto...

gustoso leggere, come al solito..tra qualche rima in più e il labbro tirato in un'accenno di sorriso!

Anonimo ha detto...

nemmeno io sono a lucca..e anche se ti seguo da un bel pò,mi sa che è la prima volta che commento qualcosa sul tuo blog..beh,ancora una volta rimango col groppone in gola consumando le righe di ciò che hai scritto...

Skiribilla ha detto...

Io a Lucca c'ero ieri e mi cullo ancora nell'entusiasmo della mia prima volta.

Senti, leggendo questo tuo brano mi è venuto un pensiero così banale che mi sono vergognata da sola, ma te lo dico ugualmente per puro masochismo.
Pare che tu descriva una sorta di classica crisi dei quarant'anni.
E' davvero un bel pezzo, come quasi sempre, ma mi sembra di leggerci grande stanchezza e rassegnazione, e non capisco se è davvero così o se è colpa della mia fantasia.

Un saluto affettuoso.

Greta Bartoli ha detto...

E' la crisi di CERTI quarantenni, certo... ma non la mia, soprattutto perché sono appena tornato da Lucca col mio bel libro di Cuori da bar, edizioni BD. E devo dire che fa un bell'effetto...
40enne orgoglioso!

Giuseppe ha detto...

Io vorrei rinascere parrucchiere:
sempre circondato da donne che passano ore con te, alla fine ti pagano molto bene e vanno via contente!

Cmq anche io a Lucca c'ero ed ho preso il libro...
siccome è la prima volta che vengo sul blog leggerò tutto come se fosse la prima volta!
ti faccio sapere che ne penso :D

DaNein ha detto...

Ciao lollo!

Ho letto una parte dei racconti del tuo libro...che dire...alcuni sono carini, altri non lijo capiti...ma è colpa mia...troppa SCENZA...

Ah...quello del fumatore di pipa è prorpio bello!

Ciaoooooo

Spiridion ha detto...

Più segretissimo di così non potevi farlo...

Viva il prof..

Ps. Ho letto il libro...e riaprezzato alcuni raccontini, su tutti Quando Eravamo Re!

Lucas ha detto...

Scusa se vado fuori traccia (come dicevano i professori a scuola segnalando uno dei peggiori errori che si potesse fare in un tema...), ma vorrei farti i complimenti per il numero di John Doe in edicola.
E' l'albo forse più vicino alle piccole perle che scrivi sul blog.
Davvero bello! Complimenti!

Lollo ha detto...

Grazie a tutti, in special modo ai "nuovi". Uscite allo scoperto, postare qui da me è facile facile!

asbadasshit ha detto...

Prima o poi posterò un pezzo su Bartoli con allegato ritratto di mio santissimo pugno.

Intanto la panchina resta, e non passateci su una mano di vernice, che ci si affeziona agli scrostamenti e poi la mano corre e non sono più lì a confermarti che qualcosa di certo al mondo c'è.

Ah: questo racconto mi ha fatto uno strano effetto. Evocativo di una vita che non è la mia, immagino. Transfert?

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

imparato molto